Torino
In due mesi il Social Market di Torino ha già aiutato migliaia di cittadini in difficoltà economiche, grazie all'entusiasmo di tanti volontari.
L'Associazione 'Terza Settimana', presieduta da Bruno Ferragatta, ha aperto un market destinato a chi ha problemi economici.
E' gestito, a turno, da volontari, con un solo commesso.
Un supermercato riservato soltanto a chi è povero o in una situazione tale da correre il rischio di diventarlo.
Un mini market in cui le persone bisognose possono acquistare beni di prima necessità, come: pasta, riso, olio, biscotti, carne in scatola, caffè, tonno, fagioli (ma anche detersivi e saponi).
"Acquistiamo dove si servono i supermercati, poi, non aumentiamo i prezzi con un nostro ricarico", spiega Ferragatta.
Ad esempio: un succo di frutta costa 12 centesimi e un pacco di biscotti 43 centesimi.
La frutta e la verdura arriva dal mercato ortofrutticolo all'ingrosso, che la società Ortobra offre ogni settimana ai bisognosi torinesi.
Al momento di saldare il conto, chi è in difficoltà estrema non paga.
La Caritas manda qui i suoi casi più seri (coprendo totalmente le spese); negli altri casi, l'Ufficio Pio, copre il 50% della spesa, mentre la quota restante deve versarla l'acquirente.
Il trattamento è diversificato a seconda della situazione economica e sociale.
La persona, una volta segnalata dalla Caritas e dall'Ufficio Pio, viene interpellata dai volontari dell'Associazione Terza Settimana e invitata a fare un colloquio.
Al termine dell'incontro, il beneficiario del servizio, potrà cominciare a fare la spesa nel Social Market, pagandola la metà o, nei casi più importanti, senza sborsare un euro.
Per info: www.terzasettimana.org
Sintesi dell'articolo di Luca Mottaran
In due mesi il Social Market di Torino ha già aiutato migliaia di cittadini in difficoltà economiche, grazie all'entusiasmo di tanti volontari.
L'Associazione 'Terza Settimana', presieduta da Bruno Ferragatta, ha aperto un market destinato a chi ha problemi economici.
E' gestito, a turno, da volontari, con un solo commesso.
Un supermercato riservato soltanto a chi è povero o in una situazione tale da correre il rischio di diventarlo.
Un mini market in cui le persone bisognose possono acquistare beni di prima necessità, come: pasta, riso, olio, biscotti, carne in scatola, caffè, tonno, fagioli (ma anche detersivi e saponi).
"Acquistiamo dove si servono i supermercati, poi, non aumentiamo i prezzi con un nostro ricarico", spiega Ferragatta.
Ad esempio: un succo di frutta costa 12 centesimi e un pacco di biscotti 43 centesimi.
La frutta e la verdura arriva dal mercato ortofrutticolo all'ingrosso, che la società Ortobra offre ogni settimana ai bisognosi torinesi.
Al momento di saldare il conto, chi è in difficoltà estrema non paga.
La Caritas manda qui i suoi casi più seri (coprendo totalmente le spese); negli altri casi, l'Ufficio Pio, copre il 50% della spesa, mentre la quota restante deve versarla l'acquirente.
Il trattamento è diversificato a seconda della situazione economica e sociale.
La persona, una volta segnalata dalla Caritas e dall'Ufficio Pio, viene interpellata dai volontari dell'Associazione Terza Settimana e invitata a fare un colloquio.
Al termine dell'incontro, il beneficiario del servizio, potrà cominciare a fare la spesa nel Social Market, pagandola la metà o, nei casi più importanti, senza sborsare un euro.
Per info: www.terzasettimana.org
Sintesi dell'articolo di Luca Mottaran
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