Marcello Mucci non è un ladro: è un disoccupato di 54 anni, licenziato dal suo vecchio lavoro di giardiniere per un infortunio e, che vive, con i 250 euro al mese di pensione d'invalidità di sua moglie.
Una miseria che lo ha costretto a mettersi la maschera da ladro per sopravvivere: ladro di rame.
Un 'lavoro' da una manciata di euro al chilo, come ha raccontato a La Repubblica, Paolo Pedrotti, il manager di un residence appena ultimato a Cerreto Guidi.
La notte dello scorso 8 aprile si è trovato di fronte Marcello Mucci, nella sua cantina, mentre rubava 18 chili di rame e, che dopo una breve colluttazione e l'arrivo dei carabinieri, ha deciso di offrire un lavoro onesto a lui e alla moglie.
"Che ladro può essere uno che viene a rubare con l'auto della moglie, uno che lavora tutta la notte per un bottino di 60 euro in fili di rame?
Ho pensato a un'altra triste storia di crisi e disperazione".
L'idea del manager, 62 anni, veneziano, una vita spesa nelle gallerie d'arte contemporanea, si è trasformata in proposta concreta il giorno dopo.
Gli ha scritto una lettera e gli ha detto: ne valeva la pena?
"Ora, dopo qualche ora di detenzione e magari qualche giorno agli arresti domiciliari, ti invito a passare dal cantiere", scrive Pedrotti.
"Porta con te un tagliaerba e io ti prometto che ti farò tagliare il prato per 8 euro l'ora, e se hai una compagna porta anche lei, ci sono 50 appartamenti da pulire".
"Penso sia il modo più consono per guadagnarti il denaro sufficiente a un'esistenza quantomeno dignitosa".
Marcello Mucci non ci ha pensato due volte.
Il futuro, quello prossimo almeno, è con l'uomo che gli ha ridato speranza.
Sintesi dell'articolo di Stefano Lo Cicero Vaina
Fonte: Vero, maggio 2013
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