La vittoria più bella di Jack Sintini



Se la storia di Giacomo "Jack" Sintini l'avesse inventata uno scrittore o uno sceneggiatore per un film, l'avremmo considerato troppo "perfetta" per essere vera.

E invece lo è, perfetta e vera.

Jack Sintini ha 34 anni.

Ha appena vinto lo scudetto della pallavolo con la sua squadra, l'Itas Trentino.

Ma due anni fa gli avevano diagnosticato un tumore al sistema linfatico.

Jack aveva abbandonato la pallavolo.

Si è curato.

E' guarito ed è tornato a giocare, meno di un anno fa.

Nella sua squadra è la riserva del brasiliano Raphael, uno dei giocatori più forti del mondo.

Qualche settimana fa Raphael si è fratturato un dito e allora è toccato a Jack giocare la finale scudetto.

E' stata la sua partita perfetta e l'ha vinta.

Quando gli hanno chiesto a chi dedicava la vittoria, ha risposto come si fa in questi casi: "Alla mia squadra, ai compagni, a mia moglie, a mia figlia", ma questa volta era evidente che ogni dedica era autentica perché era piena di lacrime e sangue, come quelle "ai medici che mi hanno curato, agli infermieri che mi tenevano la mano la notte, quando ero in un letto d'ospedale, senza capelli, senza forze, con la paura di morire".

Poi ha aggiunto: "Se ce l'ho fatta io possono farcela anche gli altri, perché io non sono nessuno".

Lui è semplicemente Jack Sintini, l'uomo che prima di vincere la finale scudetto ha vinto la finale della vita.


Un articolo di Angelo Ascoli, tratto da Diva, 21/05/13

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